Vive nella maggior parte delle acque interne. E’ di carattere socievole ed evita la luce. Di giorno si nasconde in buche, sotto i sassi o al riparo dietro i pali e radici degli alberi. Il suo ambiente è rappresentato dal fondo dei fiumi con acque correnti e fondali ghiaiosi, ma si può trovare anche nei corsi d’acqua a maggior quota fino alla zona della trota.
Il corpo del barbo, che può arrivare anche a 60 cm di lunghezza, è quello di un buon nuotatore veloce, robusto nella parte anteriore, snello e lanciato nella regione caudale. La livrea è diversa a seconda dell’ambiente in cui vive: se in acque vicine alla superfice è più chiara, se a livelli più profondi la livrea è più scura, ma sempre con piccolissime macchioline scure. Le scaglie sono disposte a reticolo; la livrea dorsalmente è di colore verdastro, lateralmente da bianco-verdastro a giallo-bronzeo, ventralmente verde-biancastro. Le pinne pari sono di color arancio, quella dorsale, la caudale e l’anale sono grige con sfumature giallastre. La testa è affusolata ed è caratterizzata dalla presenza di due paia di barbigli ben sviluppati e carnosi, che pendono dal labbro superiore e sono cosparsi di fittissime papille tattili che lo aiutano nella ricerca del cibo.
Da maggio a giugno il barbo entra in frega e maschi e femmine migrano in fila risalendo i fiumi. Alla foce dei torrenti, sui sassi in acqua bassa, la femmina deposita da 4.000 a 8.000 uova minutissime color giallo oro, cosparse di una sostanza vischiosa con cui rimangono attaccate al substrato. Se ingerite, le uova del barbo sono tossiche per l’uomo.