La carpa ha abitudini prevalentemente notturne; vive sui fondali fangosi e limosi, ricchi di vegetazione, nei corsi d’acqua di pianura, dove predilige le acque lente o ferme sempre piuttosto calde e sopporta bene anche quelle poco ossigenate. Trascorrono l’inverno nelle profondità delle acque più fredde, in uno stato di torpore, immerse nel fondo, quasi a digiuno. Appoggiando la testa sul fondo, le carpe passano i periodi più freddi stando vicine le une alle altre con il corpo sospeso a metà.
La carpa può arrivare ad una lunghezza fino a 100 cm; ha il corpo slanciato, robusto e alto, compresso lateralmente. La bocca, priva di denti, è ornata da quattro barbigli, di cui due più corti. La pinna dorsale è molto sviluppata e la caudale ha due lobi evidenti. Il corpo è ricoperto di scaglie grandi e orlate con forme diverse a seconda della varietà; dorsalmente la colorazione è grigio-scura, lateralmente giallo-bronzea e ventralmente giallo-biancastra. La carpa si ciba di invertebrati, larve di insetti, vermi e vegetali; raramente anche di uova fecondate e di avannotti. Le carpe sono pesci sociali; solo gli esemplari più grossi vivono solitari, rintanati in buche.
Durante il periodo della frega la carpa si riveste di tubercoli nuziali. In particolare i maschi, sul capo, sulle guance, sugli opercoli branchiali e sulle pinne pettorali assumono delle formazioni biancastre simili a perle. Ogni maschio segue una femmina sul posto scelto per la riproduzione, generalmente in acque poco profonde e con una fitta vegetazione. Durante il viaggio nuziale, a volte, le carpe superano ostacoli notevoli compiendo dei salti fuor d’acqua. La deposizione delle uova avviene sugli steli, sulle foglie delle piante acquatiche o sui bordi dei canneti lacustri. Il loro numero è elevatissimo, centinaia di migliaia; il periodo riproduttivo va da maggio a luglio. Una volta effettuata la fecondazione maschio e femmina si allontanano. Dopo qualche settimana si riscontrerà una miriade di avannotti.