Tutti i nuovi prodotti cercano di abbinare un design piacevole alla visibilità più ampia possibile nelle zone inferiori. La tendenza è quindi di avere la parte inferiore del vetro ben sviluppata,riducendo il più possibile la distanza occhi/vetro , per aumentare il campo visivo. Sempre maggiore interesse, poi, viene suscitato dalle maschere gran facciali dell'ultima generazione, che permettono di utilizzare dei sistemi di comunicazione subacquea, utilissimi per la didattica.
Una maschera consta di una parte in materiale flessibile e morbido, chiamata facciale e di una rigida, chiamata testiera o cerchietto, che serve a dare rigidezza e planeità ai vetri, oltre a bloccarli, e ad alloggiare le fibbie del cinghiolo. Il materiale del facciale può essere ancora oggi una mescola di gomma naturale, ma ormai la maggioranza delle maschere sono in silicone e, quelle dell'ultima generazione, in silicone liquido, il materiale migliore quanto a morbidezza e resistenza.
Di estrema importanza è la conformazione del profilo d'appoggio al viso, da cui dipende la tenuta. Per garantire un'aderenza perfetta, le maschere dispongono di una flangia, che corre lungo il perimetro interno, salvo in corrispondenza del naso. Il cinghiolo, che un tempo era fissato alla maschera da due semplici fibbiette in filo d'acciaio, ora ne ha due in materiale plastico, molto raffinate. Queste danno la possibilità di regolare velocemente il cinghiolo anche quando la maschera è già indossata. Inoltre, in alcuni modelli, basculano verticalmente, in modo da poter scegliere l'altezza del punto di appoggio del cinghiolo sulla nuca.
Ogni singolo utilizzo ha sviluppato modelli particolari. Quelle da apnea, per esempio, necessitano di un volume interno ridottissimo. Ciò elimina il problema di dover insufflare troppa aria all'interno durante la discesa, per evitare lo schiacciamento della maschera sul viso. Inoltre, hanno sempre i vetri separati, per poterli avvicinare il più possibile agli occhi.
Per l'uso con l'autorespiratore o per la semplice osservazione si preferiscono maschere leggermente più grandi, dove viene privilegiato il comfort e la visibilità in tutte le direzioni. Il vetro può essere unico o doppio e oggi vi sono modelli che dispongono addirittura di 4 o 6 vetri, alloggiati lateralmente e inferiormente, per offrire visibilità anche nelle zone in genere oscurate dal facciale. Una categoria a parte riguarda le maschere ottiche, concepite per il montaggio di lenti correttive per i più comuni difetti visivi. Queste sono singole e spesso eversibili, nel senso che possono essere montate indifferentemente a destra o a sinistra. Tutti i negozi di articoli subacquei vendono lenti per correggere la miopia, mentre per l'ipermetropia e l'astigmatismo ci si deve rivolgere alle ditte subacquee o a laboratori di ottica. Va sottolineata anche la possibilità di realizzare maschere bifocali.
Non esiste la maschera che va bene a tutti: ogni persona ha un contorno facciale diverso. Bisogna recarsi in un negozio specializzato e provarne vari tipi, appoggiandoli dolcemente al viso, senza cinghiolo e aspirando leggermente. Se la maschera si attacca al viso e resta in posizione, significa che va bene. Le nuove maschere in silicone liquido restano incollate al viso quasi senza insufflare e sarebbe un errore aspirare troppo, perché il materiale molto morbido farebbe toccare contro il setto nasale le zone rigide della maschera, con la falsa impressione di scarso comfort.
Si deve tenere poi conto dell'alloggiamento del naso, che deve essere comodo e non interferire con il naso stesso, permettendo, però, una facile e veloce presa delle narici. Quanto a silicone trasparente o nero, è solo questione di gusti. Il primo lascia passare la luce e alcuni lo preferiscono per il minor senso claustrofobico rispetto al materiale scuro. Quello nero viene generalmente preferito da pescatori, fotografi e da quanti vogliano concentrare meglio l'attenzione sul soggetto.
Prima di usare la maschera in acqua, stendente all'interno del vetro appositi sgrassanti o un comune dentifricio: si eliminerà il leggero velo di silicone che provoca appannamenti.